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    Attestato di titolarità del conto corrente

    Michelangelo Ricupati
    Michelangelo Ricupati
    Copywriter specializzato in ambito finanza personale e Blockchain.

    Attestato di titolarità del conto corrente: cos'è, costi e come richiederlo

    Quando si parla di attestato di titolarità del conto corrente, si fa riferimento al documento ufficiale, rilasciato dalla banca, che certifica l’effettivo possesso del conto da parte del cliente.

    Si tratta di un documento speciale che può tornare utile in alcune situazioni specifiche, come la richiesta di un’agevolazione fiscale o la dimostrazione della propria posizione bancaria.

    Dato che spesso si può confondere l’attestato di titolarità del conto con altri documenti bancari come l’estratto conto o il certificato di giacenza media, in questa guida vedremo insieme tutte le caratteristiche di questo documento. 

    Attestato di titolarità conto corrente: cos’è?

    Per definizione, l’attestato di titolarità è un documento che certifica ufficialmente l’intestatario di un conto corrente o di un rapporto finanziario, dimostrandone la validità.

    In poche parole, parliamo di un documento che può servire per portare a termine alcune richieste particolari, come nel caso di un’agevolazione fiscale.

    Per far sì che il documento sia valido, deve contenere le seguenti caratteristiche:

    • presenza dell’IBAN e del nome per esteso del titolare;
    • dimensione massima di 3 MB;
    • formato JPG, PNG o PDF;
    • firma della banca emittente.

    Inoltre, la data di emissione deve combaciare con l’anno in corso, in modo da dimostrare di essere titolari del conto nel momento in cui si effettua una determinata richiesta.

    Quando è necessario

    Dato che certifica l’effettivo possesso del conto corrente, l’attestato di titolarità può essere usato per svariate situazioni.

    Alcune delle più comuni sono:

    • domande di agevolazioni fiscali o richieste di finanziamento;
    • dispute legali in cui è previsto l’ottenimento di una somma di denaro;
    • richieste presso ambasciate estere o enti stranieri che devono verificare la disponibilità del richiedente;
    • gestione dell’eredità e delle successioni in cui bisogna dimostrare la titolarità dei conti del defunto;
    • verifica da parte di enti e datori di lavoro per l’accredito dello stipendio.

    Inoltre, l’attestato di titolarità può tornare nel caso dell’apertura di un conto deposito o un conto titoli

    Ottenerlo è molto facile, in quanto non sono previste procedure complesse per la richiesta.

    Come richiedere l’attestato di titolarità del conto

    Al giorno d’oggi, la presenza di diverse banche digitali ha facilitato notevolmente le procedure di richiesta dell’attestato di titolarità del conto.

    Società come HYPE ed N26, per esempio, permettono all’utente di scaricare il documento direttamente dalla propria applicazione. Nel caso di HYPE, basta accedere all’app, recarsi nella sezione profilo e andare nella sezione “Documenti”, dove è disponibile il file “Intestazione conto HYPE”.

    Basta fare click sull’icona di download, e il file verrà scaricato in formato PDF direttamente sul proprio dispositivo. 

    Diverso è il caso di richiesta dell’attestato presso una banca tradizionale. In questo contesto, bisogna recarsi fisicamente in banca e fornire i propri documenti.

    Nello specifico, alle persone fisiche vengono richiesti un documento d’identità valido (carta d’identità, passaporto o patente), il codice fiscale e il modulo di richiesta compilato e firmato (solitamente disponibile online o fornito direttamente dalla banca).

    Nel caso di persone giuridiche, oltre ai documenti d’identità del rappresentante legale possono, essere richieste informazioni aggiuntive, come la visura camerale e l’atto costitutivo, insieme al codice fiscale e alla partita IVA dell’azienda. 

    Il documento può essere anche richiesto tramite delega, firmando appunto la delega e facendo fare la richiesta ad un soggetto terzo per conto del titolare.

    Costi e tempi di rilascio

    In linea di massima, il costo di un attestato di titolarità può variare dai 10€ ai 50€. Tuttavia, con l’avvento delle banche digitali e la possibilità di scaricarlo direttamente dall’app, la maggior parte degli istituti fornisce il documento gratuitamente in formato PDF.

    Chiaramente, possono essere applicati dei costi nel caso in cui il richiedente voglia il formato cartaceo nel documento, con prezzi che variano da banca a banca. 

    In quanto alle tempistiche, nel caso del formato digitale il documento è disponibile immediatamente, o comunque entro un massimo di 2-3 giorni lavorativi

    Nel caso di spedizione del documento cartaceo, le tempistiche possono allungarsi anche a 5-7 giorni lavorativi. Il richiedente può comunque fare una richiesta di spedizione urgente, anche se in questo caso vengono applicati dei costi extra.

    Differenze con altri documenti bancari

    Com’è facile intuire, l’attestato di titolarità del conto corrente è un documento unico nel suo genere, da non confondere con altri documenti.

    Difatti, anche se nell’attestato di titolarità sono riportati elementi come l’IBAN, il nome dell’intestatario e altre informazioni legate al conto corrente, questo non riporta altre informazioni, come nel caso dell’estratto conto che mostra i movimenti in entrata e in uscita.

    Inoltre, a differenza dell’attestato di titolarità, non tutti i documenti possono essere usati per questioni legali, come nel caso di una successione o una questione giuridica.

    Tra i documenti richiedibili in banca che potrebbero essere confusi con l’attestato di titolarità, oltre all’estratto conto, ci sono:

    • giacenza media: utile per il calcolo dell’ISEE o altre dichiarazioni fiscali, fornisce il valore medio del saldo disponibile sul conto in un certo periodo;
    • certificato di chiusura del conto: si tratta del documento attestante l’effettiva chiusura di un conto corrente, da usare per dimostrare la cessazione di un rapporto bancario;
    • certificato di esistenza del rapporto bancario: questo documento consente di dimostrare l’esistenza di un rapporto con un istituto bancario, come nel caso di un finanziamento o mutuo.

    In sintesi, ogni documento è fine a sé stesso, e può essere utilizzato per situazioni specifiche a seconda delle esigenze.

    Conclusioni e consigli pratici

    Abbiamo visto come con l’attestato di titolarità del conto corrente sia possibile dimostrare il possesso di un conto bancario, in modo da poter procedere con alcune richieste in ambito legale, fiscale e amministrativo.

    Il consiglio, per non fare confusione, è quello di navigare all’interno delle applicazioni o piattaforme di Home Banking della propria banca in modo da prendere dimestichezza con questi documenti, ed essere pronti in caso di necessità.

    Inoltre, se scaricabili direttamente online, si possono stampare e conservare accuratamente per avere tutto a portata di mano.

    Evitare di richiedere la spedizione urgente del formato cartaceo, tra l’altro, aiuta a risparmiare notevolmente sui costi aggiuntivi. 

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