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    TRN bonifico: cos’è e come utilizzarlo

    Michelangelo Ricupati
    Michelangelo Ricupati
    Copywriter specializzato in ambito finanza personale e Blockchain.

    Quando effettui un bonifico bancario, potresti avere dei dubbi circa la corretta esecuzione dell’operazione.

    Per verificare che il bonifico sia andato a buon fine prima che i soldi arrivino sul conto del destinatario, puoi utilizzare il codice TRN (Transaction Reference Number).

    Si tratta di un codice alfanumerico che va a sostituire il vecchio codice CRO (Codice di Riferimento Operazione). Nello specifico, il codice TRN è entrato in vigore da quando sono stati introdotti i bonifici SEPA, utilizzati per i trasferimenti di denaro nei Paesi europei.

    Per fare chiarezza, qui sotto vedremo insieme come ottenere il codice TRN e come verificarlo per utilizzarlo nel modo corretto.

    Come ottenere il TRN

    Il codice TRN, allo stesso modo del codice CRO, viene assegnato automaticamente dalla banca nel momento in cui viene effettuata la transazione, e compare direttamente sulla ricevuta del bonifico.

    Di conseguenza, basta scaricare la ricevuta del bonifico dalla propria Area Personale e verificare la presenza del codice alfanumerico. Nel caso in cui trovassi difficoltà, puoi sempre richiedere il codice TRN alla banca in qualsiasi momento.

    Ricorda che il codice TRN non conferma l’effettivo accredito dei fondi sul conto del beneficiario, ma permette di sapere soltanto se la transazione è stata effettuata nel modo corretto.

    Come verificare il codice TRN

    Quando invii un bonifico, potrebbe capitare che il beneficiario voglia essere certo della correttezza dell’operazione. Per rassicurarlo, puoi fornire il codice TRN presente nella ricevuta del bonifico.

    In questo modo, il beneficiario potrà verificare il codice ed essere sicuro che il bonifico andrà a buon fine. 

    Ecco gli elementi che devono essere presenti nel TRN per essere corretto:

    • codice della banca: la parte iniziale del codice, solitamente, rappresenta il codice della banca di riferimento;
    • data della transazione: il TRN può includere la data della transazione, solitamente nel formato AAAAMMGG (Anno-Mese-Giorno;
    • numero di sequenza unico: la parte finale contiene solitamente un numero univoco casuale.

    Il beneficiario, una volta ottenuto il codice TRN, può fornirlo alla propria banca e ricevere informazioni aggiuntive sullo stato dell’operazione.

    Un esempio potrebbe essere il codice “ABC12320240705456789”, in cui ABC rappresenta il codice della banca, 123 il codice di filiale, 20240705 la data della transazione (2024-07-05), e 456789 il numero di sequenza univoco.

    Cosa cambia tra codice CRO del bonifico e TRN?

    Come avrai già intuito, il codice CRO è molto simile al TRN, in quanto anch’esso viene fornito dalla banca subito dopo aver disposto il bonifico in modo da poter tracciare l’operazione.

    Tuttavia, il CRO presenta le seguenti differenze:

    • utilizzo: il CRO viene usato solo per le transazioni tra conti correnti italiani, quindi non viene fornito se si effettua un bonifico SEPA su un conto non italiano;
    • lunghezza e struttura: mentre il TRN è un codice alfanumerico che arriva anche a 30 caratteri, il codice CRO contiene solamente 11 cifre.

    In sintesi, se stai operando in Italia, il codice CRO ti servirà per le transazioni locali, mentre se effettui una transazione internazionale avrai bisogno del codice TRN.

    Chiaramente, non dimenticare mai di inserire la causale nel bonifico, in modo da evitare qualsiasi problema col Fisco!

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